Benvenuto caro lettore. Intanto ti fornisco qualche breve informazione sulla persona che si cela dietro le parole che stai per leggere. Mi chiamo Valentina e attualmente ho 16 anni. Abito a Reggio Emilia, una grigia e monotona città del Nord Italia che nessuno conosce. Qualche mese fa presi l'importante decisione di diventare un'exchange student, infatti trascorrerò 10 mesi in una bellissima cittadina vicino a Houston, Texas. Ho voluto aprire questo blog per avere a disposizione una valvola di sfogo, un luogo in cui poter essere quello che sono senza filtri. Detto questo buona lettura.

sabato 5 settembre 2015

People.

Non sono mai stata una persona estroversa e socievole. Non sono brava a farmi degli amici. Non sono brava a mostrarmi per quello che sono. Non so immettermi nelle conversazioni altrui per paura di essere di troppo.
Tutto questo in Italia.
Qui? Tutto questo al quadrato.

Il nostro caro e vecchio Aristotele l'aveva già intuito: l'amicizia è la più grande fonte di felicità che un uomo possa trovare nella sua vita. L'amicizia è nella natura umana, l'uomo è di per se uno 'zoon poletikon', un animale politico, è nato per stare insieme ad altre persone.
Le difficoltà però arrivano quando l'uomo capisce che non tutte le persone possono vivere tra di loro in serenità. Ci sono persone che si attraggono e altre che si allontanano le une dalle altre.
Ma cosa succede se un animale viene estrapolato dal proprio branco ed introdotto in un nuovo habitat con altri non appartenenti alla propria specie?
Di sicuro i primi tempi sarà escluso da tutti, in quanto diverso, con diverse abitudini, ma arriverà ad ambientarsi?
Il mio documentario finisce qui, perchè ora come ora non ne conosco il seguito.

Sono qui da due settimane, frequento la MRHS da 11 giorni, e non vedo miglioramenti dal punto di vista umano.
Non capisco se il problema sia io, o loro, o magari entrambi. Mi viene continuamente da piangere, ogni singola cosa che faccio. Ancor di più mi deprimo leggendo i blog dei miei compagni di viaggio, che dopo così poco tempo hanno già la loro compagnia, si divertono, conoscono altri exchange, sono pressoché felici di vivere il loro sogno così com'è.
Io? Io mi alzo alla mattina con il pensiero fisso di dover affrontare un'altra giornata in mezzo a persone che continuano a non piacermi (non sto assolutamente parlando della famiglia, sia chiaro), trascorro la mia mattinata sorridendo a persone che fanno fatica a ricambiare, pranzo con un gruppo di ragazze che parlano solo tra di loro in una sottospecie di strano inglese\spagnolo incomprensibile, l'unica exchange che mi hanno presentato non mi ha nemmeno detto ciao ed è scappata nella classe successiva, passo i pomeriggi a fare i compiti perchè sì, oltretutto mi è anche capitato uno dei distretti più importanti d'America per cui la scuola non è per nulla facile, ceno alle 6, e guardo la TV fino alle 10. Poi crollo. E tutto si ripete il giorno dopo.
 Tutti giustamente continuano a dirmi che è solo l'inizio, è normale, sei già fortunata ad essere nella famiglia in cui sei. Ok, va bene, ma continuo a non stare bene. Con me stessa e con le persone che ho intorno.

Non riesco a scrivere altro oggi, magari integrerò nei prossimi giorni dato che lunedì è Labor Day, festa nazionale.

See yall

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