Benvenuto caro lettore. Intanto ti fornisco qualche breve informazione sulla persona che si cela dietro le parole che stai per leggere. Mi chiamo Valentina e attualmente ho 16 anni. Abito a Reggio Emilia, una grigia e monotona città del Nord Italia che nessuno conosce. Qualche mese fa presi l'importante decisione di diventare un'exchange student, infatti trascorrerò 10 mesi in una bellissima cittadina vicino a Houston, Texas. Ho voluto aprire questo blog per avere a disposizione una valvola di sfogo, un luogo in cui poter essere quello che sono senza filtri. Detto questo buona lettura.

martedì 30 giugno 2015

Sicily.

Un po' di relax mi ci voleva.
Cari amici, vi scrivo dalla spiaggia di San Vito lo Capo in provincia di Trapani. In realtà sono qui per il matrimonio della migliore amica di mio padre, il quale si terrà venerdì a Palermo. Ovviamente ne abbiamo approfittato per una breve vacanzina nei paraggi. È davvero una fortuna avere degli amici di famiglia che abitano qui, ci ospitano in continuazione come fossimo parte della loro famiglia.. E poi Io adoro l'aria della Sicilia. È come tornare negli anni 70, corriere arrugginite e anziani seduti davanti alla porta di casa a guardare i passanti; un dialetto incomprensibilmente unico, stradine sconnesse e ristoranti dalle mattonelle multicolori. É un'aria diversa, pulita dal grigiore del nostro stress quotidiano. Si respira una tranquillità abitudinaria. E poi ci sono io. Sempre in attesa di quella chiamata che mi può cambiare la vita per un anno. Sempre con la speranza che arrivino notizie. Sempre delusa dopo ogni giornata conclusa con un 'niente, anche oggi niente'.
-Vale

mercoledì 24 giugno 2015

Punti di vista.

Salve lettori invisibili, scusate il ritardo. Questa settimana ho pensato a qualcosa di davvero originale da scrivere e mi è venuta un'idea: nei vari blog che ho seguito in questi mesi , un futuro exchange student può comprendere e imparare ogni problematica, ogni impedimento, ogni difficoltà riscontrata durante l'avventura dell'anno all'estero. Ma nessuno ha mai pensato a chi resta. A quelle persone che vedono un amico, un figlio, un fratello o un fidanzato partire per tanto , tantissimo tempo. Ebbene, ho domandato ad una persona per me fondamentale di descrivere il proprio punto di vista.

"Questa sera mi è stato chiesto espressamente di esternare quelle che sono le mie emozioni , i miei pensieri, o comunque come sto vivendo questo poco tempo che manca alla partenza; ebbene sì, non sono la stessa persona che ha scritto i precedenti post, ma fidatevi, penso di conoscerla meglio di chiunque altro.
Partiamo dall'inizio. Un giorno, arrivato a scuola, mi misi timidamente ad origliare i discorsi delle ragazze della mia classe mentre discutevano del fatidico fatto; capii subito cosa mi sarei sentito dire nel corso della giornata, ma il sorriso che quella mattina era stampato sul suo viso mi fece immediatamente allontanare dalle mille paranoie che quella notizia in seguito mi avrebbe causato.
Ero felice, ero felice perché la vedevo felice, ovviamente dovevo starmene in disparte, e rispondere solo se interrogato, anche se dentro morivo dalla voglia di fare qualcosa.
Ricordo ancora il giorno in cui mi venne a parlare, mi disse che sarebbe stata in America per dei mesi. MESI , NON GIORNI! Mi crollò il mondo addosso, nonostante fossi felice come una pasqua perché sapevo che più tempo sarebbe rimasta negli States maggiore sarebbe stata la sua soddisfazione, ma ero consapevole del fatto che ugualmente sarebbe stato quasi impossibile per me arrivare a scuola e vedere quel banco vuoto, per così tanto tempo.
Sono passati quasi sei mesi.. e tutto è cambiato, ora sono tranquillo, o meglio, sono felice. Siamo felici, perché quell'io è tornato ad essere un 'Noi', un Noi con la lettera maiuscola, un Noi che non ha paura di nulla, indistruttibile. Tutto questo mi fa forza, mi fa pensare che questo viaggio sarà come una piccola vacanza, che quei mesi passeranno come un temporale in primavera e che finito tutto un grande arcobaleno brillerà in cielo come simbolo di un nuovo inizio, ancora più forte di prima.
Mi rivolgo a tutti quelli che sono nella mia condizione, non siate paranoici, gelosi, pesanti e nervosi nei confronti di chi sta cercando di inseguire un sogno; se veramente amate quella persona sarete con lei in qualunque situazione, sempre. Sarà difficile sopportare un' assenza così tanto pesante per così tanto tempo, ma dico io, può mai essere che un viaggio riesca a rompere un legame destinato a non distruggersi? Impossibile, almeno, non per me, e di certo impossibile per tutte le persone che la pensano come me. Quindi, mi viene un po' da piangere in questo momento, ma non conta, il mio punto di vista è assolutamente positivo, nessuna stella e nessuna striscia di nessuno di quei 51 stati riuscirà ad allontanarmi. Ne sono sicuro."

-Walt

lunedì 15 giugno 2015

Solo numeri.

Salve a tutti. Ho notato che questa settimana avete letto davvero in pochi; e io non mollo. Continuo a scrivere per quei pochi a cui tengo compagnia in un pomeriggio uggioso d'estate. Adoro scrivere, ho sempre scritto, fin da bambina. Scrivevo poesie, temi, favole, semplicemente pensieri.
Nonostante la mia routine non sia variata più di tanto da quando è finita la scuola, ho comunque qualcosa da raccontare. Oggi sono usciti i quadri con su scritto le pagelle di fine anno scolastico.
Non avevo nulla da temere, ma avendo frequentato la terza superiore, per la prima volta ho dovuto fare i conti con i crediti. Il mio obiettivo era di arrivare alla media dell'8.1 , così da ottenere 7 crediti. Così è stato, anzi, ho superato le mie aspettative di addirittura 7 centesimi (di cui ovviamente non mi importa nulla ahah). 
In ogni caso, mi sembra tutta un gran recita. Una menzogna, quasi formalità. Io sono rappresentata da numeri, io stessa mi sento un numero. Qualcosa di passaggio. Che non rimarrà, che non farà la differenza. La mia persona è completamente espressa mediante numeri freddi e statici. Cosa capisce di me una persona che entra nell'atrio del liceo classico di Reggio Emilia e legge la riga di Valentina Serri? Delle cifre che vanno dal 7 al 9 e con un intuizione crede di aver capito che sono una persona abbastanza seria e studiosa. Ma se io in realtà stessi solo molto attenta in classe e i miei voti fossero il frutto di una straordinaria memoria ? Nessuno può saperlo. E nessuno può nemmeno immaginare che ho 7 in matematica perchè una stronza (scusate il termine) mi ha esplicitamente detto che non mi merito un 8 nella sua materia. Ma soprattutto, avendo visto i miei voti, chi crederebbe mai che ho mandato a fanculo la professoressa di filosofia quando mi ha chiesto che cos'è l'Isis per la decima volta nel giro di una settimana?
Insomma, se qualcuno non l'avesse capito, odio profondamente il sistema scolastico italiano, e ancor di più i miei professori che , cito direttamente, "se ne starebbero felicemente a casa se non fosse per lo stipendio che tirano tutti i mesi". Vi dico solo che il mio professore di latino e greco ha deciso di promuovere tutti, anche chi nelle sue materie aveva medie inferiori al 4. Vergogna. Meritocrazia ? Andata davvero a farsi fottere. Questo è quello che penso, e spero con tutto il cuore di trovare un po' di giustizia nella high school in cui capiterò. 

Scusate lo sfogo, ma davvero ho il rigetto verso questo paese. 
See you soon, 
-Vale
Pagella di fine anno.

lunedì 8 giugno 2015

Fine. (o inizio?)

Scusate il ritardo miei invisibili lettori. Non mi sembra vero, è giunto al termine anche questo terzo anno di liceo classico e il pensiero che non rivedrò il grigiore della mia scuola per un'infinità di tempo mi piace, ma mi angoscia. Mi solleva , ma mi spaventa. Antitetica? Sì un po'. In ogni caso ho già salutato tutti i professori, e devo essere sincera: non mi è dispiaciuto per niente. Purtroppo quest'anno non mi sono legata particolarmente a nessuno, anzi. Li ho odiati con tutta me stessa, soprattutto per la mancata meritocrazia e per le eccessive preferenze che ormai sono alla base del sistema scolastico italiano. Ma questo è un discorso che magari affronterò quando avrò con me un po' di esperienza Americana.
Comunque, saluti o no, il 6 giugno è arrivato carico di gavettoni e schiamazzi nel parco al suono della campanella. Lunedì prossimo usciranno le medie finali, ma la cosa non mi preoccupa più di tanto dato che dovrei avere circa 8 (o almeno spero). Oggi invece è stato il primo giorno di campo estivo, o GREST, nel quale sono un'animatrice. Sono ormai tre anni infatti che spendo il mese di giugno ad aiutare una parrocchia della mia città a tenere i circa 100 bambini che trovano nella nostra comunità un posto in cui giocare allegramente tutti insieme. Qui devo però aprire una parentesi delicata. Religione. Io non credo, ma più che atea mi definirei agnostica in quanto non credo conoscibili i fenomeni trascendenti e nemmeno sono desiderosa di conoscerli. Quindi vi chiederete cosa ci faccio in una parrocchia. Ebbene, è la parrocchia della mia migliore amica, la cui famiglia è molto cattolica, per cui mi sono offerta tre anni fa di fare questa sorta di volontariato con lei e devo dire che mi diverto moltissimo, nonostante qualche momento di disagio durante le preghiere o le visite del Don.
Poi be, io adoro i bambini, e penso che queste esperienze siano molto costruttive non solo per loro, i quali certamente imparano a rapportarsi meglio con i loro coetanei, ma anche per noi 'grandi', che ci addossiamo responsabilità sempre più rilevanti e diventiamo anno dopo anno sempre più un esempio per i più piccoli.
Direi che per questa settimana ho concluso, ovviamente niente Placement, ormai mi sono rassegnata al fatto che sarò sempre l'eterna ultima.
Vi lascio una foto dell'anno scorso durante il 'Grest delle meraviglie'.
Baci baci
-Vale