Benvenuto caro lettore. Intanto ti fornisco qualche breve informazione sulla persona che si cela dietro le parole che stai per leggere. Mi chiamo Valentina e attualmente ho 16 anni. Abito a Reggio Emilia, una grigia e monotona città del Nord Italia che nessuno conosce. Qualche mese fa presi l'importante decisione di diventare un'exchange student, infatti trascorrerò 10 mesi in una bellissima cittadina vicino a Houston, Texas. Ho voluto aprire questo blog per avere a disposizione una valvola di sfogo, un luogo in cui poter essere quello che sono senza filtri. Detto questo buona lettura.

giovedì 10 settembre 2015

Accenno.

Ho voglia di scrivere. Ma non ho tempo.
Giuro che è una sofferenza non poter dare sfogo ai propri pensieri se non in un altra lingua, che comunque non esprimerà mai al meglio ciò che macino nella mia testa.

Volevo fare questo breve post per aggiornare un po' tutte le persone (sì, immagino di parlare con un audience) che mi seguono.
Bella notizia? Forse riuscirò ad entrare nella squadra di danza della scuola, la quale apparentemente è più rinomata dell'alquanto penosa squadra di Cheerleading.
Brutta notizia? Ho passato un anno della mia vita a leggere blog di exchenge che parlavano della scuola americana come una passeggiata, una boccata d'aria dalla pesantezza del sistema scolastico italiano ecc. Be, per me non è affatto così. Ho test tutti i santi i giorni, e sì la magior parte sono a crocette, ma credetemi non sono per niente scontati e spesso mi ritrovo a studiare fino alle 10 di sera.
Posso concordare sul fatto che gli insegnanti siano totalmente diversi da quelli a cui sono stata abituata fino ad ora, ma la quantità i nozioni che mi tocca imparare è smisurata. Per non parlare dello sforzo che faccio a leggere tutte le sere 10 pagine di noiosissima storia americana in un inglese antiquato ed incomprensibile.

Bene, tutto questo per dirvi che sto impazzendo con la scuola.
Forse le cose dal punto di vista umano stanno andando meglio, o forse no. Lo scopriremo nella prossima puntata.

See yall

sabato 5 settembre 2015

People.

Non sono mai stata una persona estroversa e socievole. Non sono brava a farmi degli amici. Non sono brava a mostrarmi per quello che sono. Non so immettermi nelle conversazioni altrui per paura di essere di troppo.
Tutto questo in Italia.
Qui? Tutto questo al quadrato.

Il nostro caro e vecchio Aristotele l'aveva già intuito: l'amicizia è la più grande fonte di felicità che un uomo possa trovare nella sua vita. L'amicizia è nella natura umana, l'uomo è di per se uno 'zoon poletikon', un animale politico, è nato per stare insieme ad altre persone.
Le difficoltà però arrivano quando l'uomo capisce che non tutte le persone possono vivere tra di loro in serenità. Ci sono persone che si attraggono e altre che si allontanano le une dalle altre.
Ma cosa succede se un animale viene estrapolato dal proprio branco ed introdotto in un nuovo habitat con altri non appartenenti alla propria specie?
Di sicuro i primi tempi sarà escluso da tutti, in quanto diverso, con diverse abitudini, ma arriverà ad ambientarsi?
Il mio documentario finisce qui, perchè ora come ora non ne conosco il seguito.

Sono qui da due settimane, frequento la MRHS da 11 giorni, e non vedo miglioramenti dal punto di vista umano.
Non capisco se il problema sia io, o loro, o magari entrambi. Mi viene continuamente da piangere, ogni singola cosa che faccio. Ancor di più mi deprimo leggendo i blog dei miei compagni di viaggio, che dopo così poco tempo hanno già la loro compagnia, si divertono, conoscono altri exchange, sono pressoché felici di vivere il loro sogno così com'è.
Io? Io mi alzo alla mattina con il pensiero fisso di dover affrontare un'altra giornata in mezzo a persone che continuano a non piacermi (non sto assolutamente parlando della famiglia, sia chiaro), trascorro la mia mattinata sorridendo a persone che fanno fatica a ricambiare, pranzo con un gruppo di ragazze che parlano solo tra di loro in una sottospecie di strano inglese\spagnolo incomprensibile, l'unica exchange che mi hanno presentato non mi ha nemmeno detto ciao ed è scappata nella classe successiva, passo i pomeriggi a fare i compiti perchè sì, oltretutto mi è anche capitato uno dei distretti più importanti d'America per cui la scuola non è per nulla facile, ceno alle 6, e guardo la TV fino alle 10. Poi crollo. E tutto si ripete il giorno dopo.
 Tutti giustamente continuano a dirmi che è solo l'inizio, è normale, sei già fortunata ad essere nella famiglia in cui sei. Ok, va bene, ma continuo a non stare bene. Con me stessa e con le persone che ho intorno.

Non riesco a scrivere altro oggi, magari integrerò nei prossimi giorni dato che lunedì è Labor Day, festa nazionale.

See yall

venerdì 28 agosto 2015

Frullatore.

Sì, adoro le allusioni e le similitudini se non si fosse capito. Adoro tutta la retorica in realtà. Ma questo cosa ha a che fare con il post che state per leggere? In realtà è strettamente collegato. Come? è difficile da spiegare.

La scuola è iniziata. La mia routine sta pian piano prendendo forma. Ma quello di cui oggi voglio parlare non è altro che una ricetta molto semplice consigliata a coloro che sono davvero temerari e pronti al peggio.
Iniziate prendendo una ragazza con un un vestitino a fiori e buttatela dentro una scuola Americana di 4000 studenti. Aggiungete sette classi: Algebra, Danza, Anatomia, Francese, Storia, Storia dell'Arte e Inglese. Selezionate la modalità 'Only English' del vostro frullatore e premete avvio. Il risultato? Disorientamento totale e solitudine.

Come forse avete intuito i primi giorni di scuola non sono andati come ho sempre sognato. Se vi state chiedendo com'è una scuola americana, accendete la vostra televisione e inserite nel lettore DVD il film che ha plasmato i miei sogni, High School Musical.
Vedrete cheerlieder, armadietti, corridoi immensi, una mensa ancora più immensa, aule decorate, palestre personalizzate, studenti nei corridoi vestiti con la maglia della propria squadra. Ecco, è tutto esattamente così. L'unica piccola, impercettibile, inutile differenza è che le persone non hanno minimamente tempo di fermarsi e parlare tra di loro, nessuno canta e balla sui tavoli e NESSUNO sembra interessarsi a qualunque altro essere vivente non sia se stesso.
E come se non bastasse, ho avuto modo di constatare che la famosissima frase 'Everything is bigger in Texas', è presa esattamente alla lettera. Tutto è più grande. Dai libri alle chiese, dai parchi alle case. Compresa ovviamente la mia scuola.
Ora come ora sembra andare un po' meglio, ma vi giuro che ieri avrei voluto prendere il primo aereo disponibile per Milano. Perchè? Non si può spiegare a parole. Nessuno potrebbe capirlo se non i miei cari amici exchange, i quali se non lo hanno ancora provato, aimè lo proveranno presto.
Ma cosa c'entra quindi la retorica in tutto quello che ho blaterato fin qui? Ebbene, la retorica è forse la cosa (dopo Walt ovviamente) che mi manca di più. L'ironia, la sottigliezza della lingua italiana, l'elemento sublime che purtroppo in inglese non sono capace di estrapolare e utilizzare a mia volta.
Riassumerei il tutto con una parola: spontaneità della lingua. Ecco cosa manca.

Random facts:
- Le persone non sanno che in Italia si parla l'Italiano.
- I professori ballano e cantano in classe.
- Gli adolescenti americani sembrano molto ingenui ed ignoranti, quasi vivessero in una bolla.
- Ci sono più ispanici che americani.
- Non fidatevi degli americani che vi dicono di sapere il francese, non lo sanno per niente.
- Pranzano alle 10:30.
- Pensano che noi non sappiamo cosa sia una Pizza. O un Hotdog. O un Hamburger.

Direi che è tutto per this night.
Io e il mio AP US History book vi auguriamo buonanotte in vista del quiz di domani.

See yall

-Vale

domenica 23 agosto 2015

Leaving.

21\8
14:31 ora italiana.
Proprio ieri mi lamentavo di come il tempo fosse trascorso troppo in fretta; eppure, non mi aspettavo che la mia ultima notte in Italia sarebbe praticamente stata inesistente. Non mi sono accorta di nulla, le ore sono sembrate secondi inafferrabili, gli abbracci delle persone che amo momentanee carezze e le lacrime sul mio viso parevano la corrente di un fiume inarrestabile. C’è chi si vanta di non avere pianto salutando i propri genitori; io l’ho fatto e non me ne vergogno. Anzi, avrei voluto poterlo fare per ore, per poter sfogare quel nodo, più simile ad una matassa, che mi ritrovo nella gola. Invece sono già qui, seduta al posto 33J del volo United Airlines, cercando di non pensare agli sguardi annegati di Walt dietro a quel maledetto vetro che ‘sta mattina ci ha separati per ben 10 mesi. Sì, nessuno mi ha obbligato a farlo, solo me stessa. Solo quella me stessa desiderosa di conoscere i propri limiti, le proprie debolezze e magari una forza che ancora è incapace di gestire.

Ora come ora mi sento fragile, una fiamma esile che potrebbe spegnersi al primo soffio di vento. Il mio obiettivo: trasformarmi in un incendio.

22\08
20:16 ora americana.
Avevo letteralmente sottovalutato tutto questo. 
Sono qui esattamente da un giorno e, ragazzi, vi posso assicurare che ogni occhiata alla cabina armadio stracolma di cose provenienti da casa è un vero strazio. Per non parlare della maglietta di Walt... Inutile dire che sento già la mancanza di ogni singola cosa, ed è strano. Molto strano. Sto sperimentando questo nuovo legame affettivo con la mia città che non avevo mai provato prima. La mia mente era sicura di odiare l'Italia, odiare Reggio e tutte le persone che vi vivono. Ma non è così. Purtroppo ragazzi, casa è sempre casa. 
Tralasciando questo inizio un po' angosciante, la famiglia è fantastica, li adoro. I bimbi si sono già affezionati ed io più di loro. Ovviamente everything is different here, ma non importa, I'll get used to it. Come vedete, il mio cervello è già in modalità inglese, e perdonatemi se con il passare del tempo la mia scrittura peggiorerà.. Non è davvero colpa mia! 
Vi lascio qualche Random Fact, giusto per farvi capire cosa intendo con 'different'.
- Alle 8 di sera sembra già notte fonda e nel quartiere non c'è anima viva. 
- I bimbi vanno a letto alle 7. 
- si prega cantando. 
- nei supermercati ci sono banchi in cui puoi assaggiare qualunque cosa e tutto, TUTTO è catalogato come 'italiano', ma giuro che non ho mai visto nulla di tutto ciò sulla mia tavola a casa. 
- Non esistono i marciapiedi. 
- le targhe sono personalizzate e tutti , ma dico tutti , hanno almeno un simbolo che rappresenti il Texas (I have a lot of mavericks in my house!)
- le banche sembrano fast food dal di fuori.
- le persone cominciano a parlare tra di loro anche se non si conoscono e sembrano tutti amici da una vita.

Thats all guys, 
aggiornerò dopo i primi giorni di scuola! 

See ya 
-Vale 

giovedì 20 agosto 2015

Montagne russe.

Non ho fatto in tempo a tornare da Firenze che il conto alla rovescia è precipitato allo zero.
Non mi sono resa conto di nulla, né dei saluti alle mie amiche, né degli ultimi attimi nel centro di Reggio, il quale seppur monotono, mi mancherà moltissimo.
Come è stata quest'ultima settimana? Un caos vero e proprio. Cercando di organizzare uscite e saluti non sono riuscita ad assaporare al meglio questi ultimi giorni in Italia, e questa cosa mi rammarica. Vi risparmio gli sterili litigi tra le mie migliori amiche, a proposito dovrei scrivere un vero e proprio romanzo, quindi vorrei parlarvi di cosa avrei voluto godermi di più e di quelle che ora come ora sono le mie emozioni.
Punto primo. Se a maggio vi descrissi la mia parabola emotiva paragonandola ad un'altalena, ora dovrei dirvi che mi sento catapultata sulle montagne russe più pericolose al mondo.

Punto due. Una parte di me, che credevo non esistesse, si sente come svezzata, come un neonato a cui si sta per togliere il cordone ombelicale. L'altro mio lato, quello ormai su quell'aereo da mesi, è tutto un fremito accesso dall'adrenalina.

Punto tre. Non sono riuscita a salutare persone a cui tengo. Non per colpa mia, devo ammetterlo, ma rimarranno volti a cui assocerò un ricordo piuttosto negativo.

Punto quattro. In questa settimana mi sono accorta di chi mi ama davvero, e chi ha sempre fatto finta. Ho provato gioia e delusione al contempo, quando invece ero fermamente convinta che sarebbero prevalsi solo sentimenti positivi.

Quinto ed ultimo punto. Domani dovrò salutare i miei genitori e Walt. Non cambierei nulla del modo in cui siamo riusciti a sfruttare il tempo a nostra disposizione. Ora il tempo ha il coltello dalla parte del manico, e spero saprà come usarlo.

Bene, ora sono pronta. E se non lo fossi, be, lo dovrei essere comunque perché non si può tornare indietro. Tutto è pronto. Le valige mi guardano ansiose di essere trasportate dall'altra parte del mondo. Tra qualche ora sarò sola, e solo allora capirò di averlo fatto davvero.

Ci sentiremo molto presto,
-Vale

martedì 11 agosto 2015

Firenze.

Non manca più nulla. Ho tutto ciò che mi serve per affrontare il viaggio. Tutto, tranne una cosa forse troppo fondamentale: la consapevolezza di ciò che sto facendo.

Hey guys, eccomi come da copione una settimana dopo l'ultimo post. Lo splendido mare ligure ha lasciato il posto alle verdi colline toscane perché oggi avevo il tanto atteso appuntamento in consolato per l'approvazione del visto J1.
In realtà pensavo fosse una procedura molto più lunga, ma si è rivelata invece molto rigida e brevissima. Qualche rapida domanda sulla destinazione e mi hanno subito spedito fuori , lasciandomi libera l'intera giornata che ho ovviamente dedicato alla ricerca dei regalini per la famiglia. Ho trovato tutto ciò che cercavo, partendo da un semplice grembiule da cucina italiano fino ad un bellissimo braccialetto preso su Ponte Vecchio.
Tralasciando il viaggio esilarante (nonno alla guida), é stata una bella giornata; purtroppo una delle ultime che passerò con la mia famiglia.
Da domani inizieranno i saluti agli amici e salirà sempre di più quel nodo alla gola che fino ad ora è sempre stato soltanto delle dimensioni di una biglia. Mi aspetto tante risate, tante lacrime, e forse anche qualche brutta presa di posizione da parte delle persone che non condividono la mia scelta.
Ma sapete cosa vi dico? Non mi lascio giudicare da nessuno. Sono felice così.
Vi posterò qualche foto quando arrivo a casa, intanto potete trovarne qualcuna su Snapchat (vale_s1998).

See you soon guys, stay tuned.

-Vale


Ecco alcune foto della magica Firenze.



Sweet mummy.


mercoledì 5 agosto 2015

Mare.

Scusate l'assenza prolungata più del previsto. Mi giustifico dicendo che in realtà non avevo nulla da raccontare in merito all'America, la quale per ora è ancora astratta nella mia testa. Penso che il tutto si  concretizzerà soltanto seduta sull'aereo in attesa del decollo.
Comunque, ora mi trovo in Liguria, nella mia settimana di relax pre-partenza. Come sto ? Sono tornata ad essere quell"altalena che vi avevo descritto qualche mese fa. Alterno momenti di felicità indescrivibile, essendo comunque in vacanza con la persona che amo, a momenti davvero orribili. Come ora. Orribili purtroppo dal punto di vista fisico... Non riesco infatti a capire cosa mi stia succedendo... Ma non mi soffermerò su questo mio 'problema', in quanto penso sia davvero troppo personale per sventolarlo sul web. Se mai mi dovrà capitare anche in America, e non sarà difficile, allora approfondirò l'argomento dato che sarà comunque inerente al tema del blog.
Passando alle comunicazioni pratiche, ho ricevuto i dettagli dei voli: partirò da Milano Malpensa alle 10:40 del 21 agosto e, dopo un breve scalo a Newark, arriverò in Texas alle 18:20 dello stesso giorno.  La famiglia continua a preoccuparsi davvero tantissimo per me; mi ha addirittura chiesto se voglio arrivare prima per potermi ambientare meglio prima dell'inizio della scuola... Ma purtroppo ho spiegato loro che non dipende da me.
Ho anche comprato la valigia e i sacchetti sottovuoto, ora devo solo riempirli. Avrò tempo una volta tornata.
Per ora ho finito, spero di rimettermi.
Vi riaggiornerò circa tra una settimana, dopo che sarò andata a Firenze per il visto.
Baci,
-Vale

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