Sono scomparsa, direte.
Mi ero ripromessa di aggiornare almeno una volta a
settimana, ma guarda un po’? Sarà passato quasi un mese dall’ultima volta che
ho scritto qualcosa. Potrei inventare l’inaffidabile scusa del ‘sono impegnata’
o ‘mi sto godendo la mia vita qui come si deve senza pensare all’Italia’;
entrambe sono del tutto false. La verità? Per la prima volta nella mia vita
sento di non poter verbalizzare il moto continuo nella mia testa. I pensieri
nitidi sono pochi, quelli sfocati troppi, quelli a metà non si contano nemmeno.
Eppure c’è quel numero, in primo piano, grande e pulsante che sembra essere il
punto di origine, il principio. 100.
Cos’è 100?
E’ quella quantità ambigua che, a seconda dell’oggetto
contato o della persona contante, può essere ritenuto piccolo o grande.
Sì, 100 sono i giorni che mi separano dal 2 giugno, data
dell’arrivo dei miei genitori. Più lo guardo e più mi spaventa. Non so, è
tanto; ma è allo stesso tempo è nulla comparato a tutto quello che ho dovuto
affrontare da quando sono qui.
Non sono altro che poco più di tre mesi, come le vacanze
estive di uno studente. Eppure ho sempre visto l’estate come un lunghissimo
arco di tempo. Forse non è l’esempio esatto. Non in questo momento, non in
questa giornata grigia e piena di insofferenza.
Ci sono davvero giorni in cui mi sveglio e la mia testa
sembra volermi comunicare che è stanca di inglese. Ogni classe sembra
interminabile e ogni frase un poema. Sì, oggi vorrei davvero poter parlare in
italiano con chiunque.
Qualcuno ieri mi ha fatto una domanda molto interessante.
‘Vale, sei felice?’ Oggi la stessa persona mi ha fatto notare che una mia
risposta non è mai arrivata. La realtà è che una risposta non la ho, e questo
dato di fatto non fa che scoraggiarmi. Facile scapparsene con un ‘va a
momenti’, la mia bipolarità è ben nota a tutti. No, questa volta aspettavo da
me stessa una risposta vera, un postulato concreto da non poter variare a
seconda del tempo atmosferico, ciclo mestruale o verifiche giornaliere.
A quanto pare ho deluso me stessa, ancora una volta. Ed è
anche per questo che quel 100 mi assilla. Il tempo passa e la candela brucia
dicono. Qui è la mia unica opportunità di trovare risposte e sento che questa opportunità si sta
dissolvendo giorno, dopo giorno.
Ciao cara, anche io sono al momento una exchange student a Nashville, Tennessee. Qualche mese fa, facendo una stupida ricerca su Google del tipo "exchange year solitudine", ho trovato il tuo blog. Ero alla ricerca di qualcuno che raccontasse questa esperienza a tutto tondo, senza confinarla in frasi del tipo "tutto bene, con la famiglia bene, a scuola magnifico"; è stato quindi rassicurante trovare la tua testimonianza; testimonianza di qualcuno che come me vive tutta questa storia in modo particolarmente profondo. Poi non lo so, magari siamo solo noi della categoria emotivi ad interpretarla così, magari gli entusiasti si raccontano così bene il loro benessere che poi finiscono per viverlo davvero. Beati loro.
RispondiEliminaTutto questo per dire che mi ritrovo in ciò che dici, anche a me tante volte pare di non stare concludendo nulla; ma a parte che come ci fa spesso notare MyDay di tempo ancora ne abbiamo parecchio, io ho come l'impressione che sentiremo davvero l'effetto di questa nostra coraggiosa esperienza solo in futuro, quando tutto questo sarà ormai alle nostre spalle. Perché magari non ce ne rendiamo conto adesso, ma secondo me ogni istante passato qui ci sta cambiando e ci farà capire qualcosa.
Perdonami se mi sono presa questa confidenza, volevo solamente farti sapere che ti leggo e che sono contenta che ci sia qualcuno che dica le cose come stanno. (Io stessa ho provato ad aprire un blog, ma i miei post risultavano incomprensibili a chiunque non avesse accesso ai miei pensieri, per cui mi limito ad annotarli con audience me stessa)
Ti abbraccio,
Matilde
Non capisco il motivo, ma purtroppo leggo solo ora questo commento bellissimo che mi hai lasciato. Non sai l'emozione nel leggerlo.. con ormai tutto alle spalle è più facile trarre delle conclusioni finalmente sensate e non tutte arrotolate nei pensieri.. spero che anche per te le cose si siano concluse al meglio e che ora si apra un nuovo capitolo della tua vita da vivere con i nuovi scopi e valori che questa esperienza ci ha lasciato.. Ti abbraccio forte, se mai volessi scrivermi senza anonimo sappi che mi farà molto piacere.
EliminaVale
L'esperienza che stai vivendo è unica, ma questo tu lo sai già! La vita purtroppo è fatta di problemi, e spesso le cose non vanno come vorremmo, ma noi dobbiamo andare avanti comunque e solo così riusciremo ad essere più forti. Sono sicuro che tra qualche anno riguarderai a questi tuoi post e a questi pensieri, e ricordandoli sarai felice, perché sono stati una vera e propria pietra miliare per la tua formazione e per la comprensione e la conoscenza di te stessa. Un mio personale consiglio è che tu viva veramente questi 100 giorni in ogni loro sfumatura, accettando gli aspetti negativi, e interrogandoti su cosa veramente ti impedisce di essere felice e di rispondere a quella importante domanda e sul perché. Spero che leggendo questo commento tu possa trovare una ragione per vivere questi momenti più serenamente. Un forte abbraccio da una persona che non vedi più da un po', ciao!
RispondiEliminaContinuo a non capire il motivo per il quale io non abbia letto questi commenti quando sono stati postati.. In ogni caso, mi ripeto ancora una volta dicendo che, con l'esperienza alle spalle, tutto è più chiaro e la voglia di andare avanti nel mio percorso di vita e di crescita è sempre più viva.
EliminaGrazie di cuore per questi bellissimi consigli. Un abbraccio
Vale